Premessa
Volevo inserirmi in una discussione aperta dalla nostra inimitabile Mariangela
viewtopic.php?f=8&t=30742ma ho preferito cominciarne un'altra in quanto gli argomenti, seppure simili, offrono spunti diversi; capirete cosi la mia intruduzione. Cominciamo.
Collezionismo e conservazione: difficile che vadano a braccetto.
Coloro che commissionano il furto di una certa opera d'arte sono dei collezionisti, molte volte espertissimi, ma che non si curano della conservazione dell'opera stessa all'interno di un museo, dove tutti possano apprezzarla, studiarla e tramandare ai posteri: preferiscono godersela, in esclusiva, attaccata sulla parete del loro soggiorno.
E così, come questo è vero per un dipinto, è vero anche per le piante.
Acquistare “il pezzo proibito” da mostrare a pochi, fidati, amici, genera un certo senso di potere, una mania di grandezza che dovrebbe far più colpo su uno psicologo che su un collezionista di piante grasse!
Per poter limitare il fenomeno del depredamento della natura con tutto ciò che ne consegue, nel 1980, alcune nazioni si sono dotate di questo strumento, la “Convenzione di Washington”, la CITES.
Questa legge regola anche il commercio di parti di piante protette e tra queste i semi.
Ed ecco apparire un aspetto molto sottovalutato che scopriremo tra poco, se leggerete questo mio “lenzuolo”!
Facciamo un passo indietro, molto indietro nel tempo, 40-50 anni fa o più, magari in Cile.
Uno tra i più noti ed esperti studiosi di piante succulente dell' epoca, Friedrich Ritter, stà girovagando tra le “quebradas” alla ricerca di nuove cactacee da descrivere e studiare. Ha appena trovato una popolazione diversa dalle altre a cui non sa dare un nome. Preleva una pianta, tra le tante simili, e non sa proprio come identificarla; decide allora, secondo una pratica corrente, di chiamarla con il “numero di campo” (in inglese: field number - FN) ossia con le proprie iniziali (FR) e con un numero d'ordine sequenziale (ad es., 528) e segnando sul suo notes la località dove l'ha raccolta. Tornato a casa, la descrive (spine, coste, fiori, radice, etc.) la seziona, la fa seccare e la deposita presso un famoso erbario: la sconosciuta FR 528 è diventata la famosa Copiapoa rupestris!
La pianta conosciuta come FR 528 non esiste più: è morta, è stata essiccata e giace in un polveroso archivio d'erbario e per essere precisi, quello dell’Università di Utrecht, in Olanda.
Forse ha raccolto dei semi da questa precisa pianta per avere dei discendenti della sua FR 528. Esatto: dei discendenti , perche, come abbiamo visto, la pianta denominata Copiapoa FR 528 non esiste più, ora esiste solo la Copiapoa rupestris.
Quella sigla che lui gli aveva dato, serviva solamente a lui per poterla riconoscere tra le altre: non aveva altro scopo che aiutarlo nel suo studio.
Forse la pianta era accestita ed aveva dei polloni che ha salvato: polloni di Copiapoa rupestris.
Mi piace pensare a questa storia di fantasia, avvenuta prima del 1980.
Dopo, come abbiamo precedentemente visto, la raccolta dei semi delle piante inserite nei famosi allegati CITES è stata regolamentata.
Veniamo ai giorni nostri e all'aspetto che mi preme sottolineare.
Sfogliando molti cataloghi di piante e semenze succulente, internazionali e no, notiamo l'offerta di piante e semi seguiti dal “field number” (FN): ho ancora nel pensiero l'offerta di ben 12 tipi di Ariocarpus kotschoubeyanus, ognuno col suo FN, presenti in un catalogo!
Le piante che hanno prodotto questi semi dovrebbero essere state raccolte prima del 1980 e il vivaista dovrebbe avere il certificato CITES per poterli vendere: ma se è così, dovrebbe averne avute due in quanto gli Ariocarpus sono autosterili e ne occorrono due per ottenere semi. In conseguenza a quanto appena affermato, cioè che il FN identifica una, e una sola, pianta, dovrebbe aver incrociato l'ariocarpus ZZ 123 con l'ariocarpus ZZ 124 creando Ariocarpus ZZ 123 x ZZ 124! Presi singolarmente non possono avere discendenza: come può vendere solo i semi di Ariocarpus ZZ 123 ?!?
Oppure, a voler pensare male, è stato in habitat, ha prelevato (illegalmente, perche non è consentito prelevare semi da piante protette per fini commerciali) dei semi da una pianta che gli sembrava diversa dalle altre, li ha identificati con un FN e ce li sta vendendo; quando non sono state proprio asportate le piante intere, con caratteristiche a suo dire particolari, per produrre dei semi in casa e, comunque, sempre due per tipo!
Purtroppo, questo “pensar male” ben si sovrappone alle nuove scoperte: ricordate in quanto tempo è stato “polverizzato” l'habitat di Astrophytum caput-medusae? Ma questo è un altro discorso. E, infine, non mi stupirei se qualcuno avesse due “comuni” ariocarpus e, per far mercato, denominasse i suoi semi con un bel FN riciclato!
E il fenomeno della “bufala” field number non si limita a pochi generi. Il fenomeno, ad es., ha creato molti problemi in chi voleva seriamente classificare le piante cilene a causa di un vivaista che produceva più FN che piante!
Immaginate, ancora, il più grande venditore di semi con FN in USA che, all'atto della fioritura, segrega tutte le piante in fiore, a due a due, per avere la purezza della discendenza oppure chi vende semi delle lithops usando solo il FN (molte singole piante descritte dal Dr. Cole sono ascrivibili a diversi FN a dimostrazione di una serietà nel proprio lavoro, – ad es., Lithops C 125 e Lithops C 377 sono entrambi Lithops comptonii v. comptonii – in pratica lo stesso utilizzo dei FN che faceva Ritter!).
Ricapitolando: piante e semi con il FN se raccolti o prodotti come faceva Ritter o l'appena citato Cole possono avere un senso, altrimenti non fanno altro che alimentare un mercato di cui se ne può fare a meno e, forse, anche illegale. Un mercato per chi colleziona cartellini, non piante; pensateci un attimo la prossima volta che acquisterete dei semi: che differenza c'è tra una Copiapoa rupestris e una Copiapoa rupestris FR 528???
Spero perdonerete la lungaggine e qualche erroruccio di sintassi!!!
Carlo.
"Lasciami tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una. Ci ho messo una vita a farmele venire." A. M.