Ecco altre foto di quella bizzarria. Queste son state fatte un paio d'anni fà, a Talamone. Anche qui, crescono esclusivamente sulla roccia, in prossimità del mare.
Ho notato che hanno una buona resistenza alla salsedine, non solo perchè le vedo solo vicino all'acqua, ma anche perchè ad Ansedonia ho visto esemplari con foglie piene di sale.
Ho provato a prelevare qualche talea da piante molto grosse (per minimizzare il danno), qualche semenzale (c'era una franata pienissima di plantule) e un rametto secco con i frutti, così potrò valutarne se è possibile l'eventuale radicazione e il recupero dei semi. L'unica cosa scientifica che posso dire di preciso, è che il fiore è a 5 petali, sicchè restringiamo il campo di ricerca alle dicotiledoni.
Per quella bianca... boh, di più non saprei dire. Ha così tanti tricomi che è totalmente bianca, e al tatto sembra feltro. Mai visto qualcosa di più lanuginoso. Gli aracnoideum in confronto sò nudi. Una lanosità simile gli consente di riflettere i raggi in eccesso, di evitare di perdere troppa acqua, di non surriscaldarsi e di mantenere un microclima più umido intorno agli stomi. Ho preso due rametti, ho provato a farli radicare. Tutt'ora sembrano sani. Se radicheranno avrò modo di capire meglio come vive e spero di poterla moltiplicare.
Magari non potrò prendere i semi del Pancratium, però se avrò l'occasione posso sempre procurare per la ReDS i semi del cardo marittimo. Per valorizzare la nostra flora costiera u__u
Una nota sulle Euphorbia dendroides, è che, guardacaso, molti esemplari grossi stanno in cima alla rupe, dove posso sparare i semi a distanze superiori. Gli unici semi recuperabili si trovano attaccati alle ragnatele che avvolgono i fiori... ma quest'anno bottino nullo. Provai a prelevare talee di cloni diversi lo scorso anno, ma non radicarono.
Quando ci son stato, ormai le piante erano già in dormienza. Se ben ricordo, dovrebbero riprendere a vegetare tra 1-2 mesi.