La bellezza di Preda Rossa non è documentabile con delle foto. Consiglio di guardare questo video realizzato con un drone:
https://vimeo.com/80013194.
Quanto ai semprevivi, non c'era nulla di particolarmente interessante. Tutto già visto, anche se sempre, almeno per me, molto affascinante.
Invece, (e porcaccia non avevo la macchina fotografica), sabato pomeriggio ho fatto un saltino in Val Brembana (Bergamo). L'intenzione era solo quella di fare un pò di moto, salendo a Passo San Marco a piedi, per l'ultimo tratto dell'antica via Priula, una strada del XVI secolo che collegava Bergamo con Morbegno (in Valtellina). Arrivata però a 1700 metri, sulle rocce che costeggiavano il sentiero ho fatto una strabiliante scoperta.
. Ricorderete che qui mi sono lamentata non poco per il fatto che il Sempervivum arachnoideum sembrasse introvabile nella parte orientale delle Orobie? Bene, quando ormai mi ero convinta che davvero la specie fosse del tutto assente in quest'area e quando ormai credevo di averne capito la ragione (è una delle aree con le maggiori precipitazioni) su cosa mi cade l'occhio? Ma sull'ibrido arachnoideum x tectorum.
Non v'è dubbio alcuno. Poche piante, localizzate solo su quelle rocce, che crescono accanto a Sempervivum tectorum e Sempervivum wulfenii. A questo punto mi toccherà ricominciare da capo le mie ricerche. E' estremamente raro che un ibrido sia presente senza che siano presenti anche entrambi i genitori. Bisogna che da qualche parte questa malefica specie cresca. Conosco molto bene il San Marco e, indirettamente dovreste conoscerlo anche voi, ho messo qui un sacco di foto, ma per quanto io l'abbia perlustrato, non l'ho setacciato centimetro per centimetro. Accidentaccio con i semprevivi non si può mai essere sicuri di nulla, soprattutto quando non si trovano (o non si vedono
).
Mariangela