Appunti di coltivazione( corretto)

Discussione su rinvasi, terricci, innaffiature etc...

Messaggioda Megara » 18/01/2007, 14:58

ma non possiamo fare ciò e lasciarle sul balcone quando gela.......fai conto che quasi tutte le mie sono sul balcone.


è lo stesso per me, mi tranquillizzi.
continuo così allora :D


poca roba intendi altri inerti? o fertilizzante? o qualità  di terricci differente (è la cosa che mi interessa di più ad essere sincera, ovvero se crea un substrato ad hoc per ogni specie).

grassie per la risposta Mauro! :)
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Messaggioda dnts » 18/01/2007, 22:00

Ciao Megara,
per ora ti dò il mio benvenuto, torno ora da un mio viaggio di lavoro e non ho la mente fresca.
Risponderò appena possibile a quanto mi chiedi, ovvero ti parlerò delle mie "discutibili" esperienze.
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Messaggioda Megara » 19/01/2007, 10:03

ciao Dante :)
grazie per il benvenuto!
non ti preoccupare, aspetterò.
posta pure tranquillamente quando sarai pronto.
un saluto! :D
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Messaggioda dnts » 20/01/2007, 19:36

Ciao Megara,
ho pensato a cosa rispondere, il problema è che io di risposte in fondo non ne ho.
Può sembrare assurdo questo, ma diciamo che non credo nei terricci miracolosi.
Qualche decennio fa', mi innamorai degli alberi di Castagno.
Durante una mia escursione alle pendici degli Appennini, decisi di prelevarne uno di quei quasi appena nati.
Il risultato fu che dopo un breve periodo morì.
Come mio solito, decisi di riprovarci, questa volta seminando delle castagne, ma il risultato non cambiò.
Pensai allora che potesse essere il terriccio la panacea, in un ulteriore mia escursione prelevai un qualche sacco di quella terra e vi posi sia qualche piantina prese in loco che dei semi.
Il risultato è che non ho alberi di Castagno, come d'altronde qui in riva al mare non ve ne nessun altro.
Stessa cosa, feci allora con le Primule e i Ciclamini, del sottobosco delle mie zone, con analoghi risultati.
Oppure che dire di quelle poco appariscenti Orchidee che crescono nei nostri prati, prova a coltivare ( non puoi, da anni sono specie protetta) e vedrai che non ti risulterà  semplice.
Se poi questo non basta, ti posso dire che da analisi fatte da altri per alcuni specie di cactacecae, risulta che la stessa specie a volte vive sia in terreni basici, che in sub acidi, con percentuali di sabbia, limo o anche humus e quant'altro molti diverse da luogo a luogo.
Rispetto a tutti quei ammendanti, che non sono a pronta cessione, posso dire un mio pensiero.
Le varie farina d'ossa o cornunghia, hanno bisogno di disfarsi per essere disponibili, di solito in agricoltura vengono usati in preparazione di un terreno ben sapendo che poi gli effetti non sono immediati, ma che la disponibilità  è da considerarsi a "lungo termine".
La mia opinione è che nei nostri terricciati, poveri e per molto tempo asciutti, i benefici del disfacimenti di un qualsiasi materiale, sia da considerarsi quasi e solo come ipotetica.
Mi è capitato nel mio riciclare i miei inerti, quali pozzolana e simili, di vedere come ad esempio una foglia di Buecarnea, dopo una anno, non sia stata decomposta, nonostante l'umidità  a cui sottopongo i contenitori di questi inerti, sia poi maggiore di quella che uso nella coltivazione delle mie piante.
Addirittura alcuni piccoli rametti, di pochi mm di diametro, sono risultati indecomposti al momento del rinvaso di alcune mie piante, io di solito posso anche rinvasare alcune piante dopo tre anni.
Per quel che mi riguarda, praticamente non credo nei terricci miracolosi, tanto più che i coltivatori di professione, quelli che ci vendono le piante non ne usano di particolari, drenanti e a reazione neutra, il che rende la massima disponibilità  di tutti gli elementi.
Vorrei capire come si può dare indicazioni per una Escobaria vivipara o un Echinocereus triglochidiatus, che occupano areali estesi più della stessa Italia.
Per ritornare alle nostre piante, spesso sono le condizioni climatiche a stabilire o il successo i l'insuccesso di una specie, anche se poi esistono piante specializzate nel colonizzare particolari areali.
Per concludere, il miglior terriccio, sarà  il tuo, quello che troverai nel tuo sperimentare, anche se poi dovrai essere cosciente del fatto che mai potrai vedere dei cespi di Echincereus triglochidiatus o di Copiapoa, di centinaia di corpi come potresti trovare nei luoghi di origine.
In ogni caso, per rispondere all'altra tua domanda, sì, vi sono poi piante che richiedono o una maggiore umidità , come una maggiore disponibilità  di nutrienti (terreno più ricco), come anche delle maggiori o minori temperature.
Come vedi non ho insegnamenti, però uno mi permetto di dartelo, osservale le tue piante e piuttosto che parlarci, vedi di "ascoltare", con gli occhi quello che hanno da dirti.
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Messaggioda Megara » 22/01/2007, 15:49

grassssie infinite Dante.
tu credi di non avermi aiutato, e invece ti sbagli. :wink:
il tuo è il miglior insegnamento, si percepisce tantissimo amore per le piante grasse in ogni tuo scritto.
le osserverò con grande attenzione, e cercherò soprattutto di prevenire piuttosto che curare.
io speriamo che me la cavo... :lol:
dopo tre anni di coltivazione, sto rivalutando tante nozioni studiate, approfondendone alcune, scartandone altre, cambiando posizioni e pensieri su terze, insomma è tutto sempre in gran movimento!!!

ciao!!!
ma in futuro pensi di ritornarci sul discorso "alberi di castagno?" :roll: :)
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Messaggioda cresta » 27/02/2007, 0:50

Vorrei aggiungere qualche cosa alla storia infinita dei terricci.......
Dante ha perfettamente ragione, vedo che ha piu o meno fatto il mio stesso percorso di guerra.....con le stesse conclusioni.
Io coltivo piante grasse e non solo da tempi biblici ed ho provato non so più quanti terricci, mi sono ammazzato di fatica nei boschi e nei fiumi delle mie parti per prelevare sabbia ciotoli materiali drenanti e terricci superficiali,( mi sono beccato una multa dalla forestale per questo), ho provato ammendanti di tutte le specie( zeolite etc). letami più o meno decomposti e puzzolenti di vari animali, farine fossili, perlite, agriperlite,sabbia silicea, tufo, lapillo bianco nero e giallo, pomici varie,torbe di tutte le nuances ed ovviamente il tutto in varie combinazioni e percentuali e sicuramente mi dimentico qualche altro intruglio, mi sono letteralmente impazzito un anno con i terricci di Elio D'arcangeli ma alla fine e da qualche anno stò usando un terriccio semplicissimo e molto spartano :30% di terricciato per gerani o acidofile di buona marca(meglio del tipo professionale per rinvasi del N° 2),30% sabbia grossa (non quella dei muratori!),30 % lapillo fino (3-5 mm) , stop.
Alla bisogna inserisco nella composta un 10% di concime 10,20,30 e dei microelementi o aumento a discrezione il lapillo per alcune piante (fino al 50%).
Ho qualche migliaio di piante che sopravvivono benissimo con questa cura, mi sono fatto l'idea che più che il terriccio sia importante la somministrazione controllata dell'acqua ma ancora più importante sia la VENTILAZIONE e la durata delle basse temperature!!
Ho sperimentato bassissime temperature per una notte e non ho avuti decessi, mentre il perdurare di temperature anche relativamente poco basse (0, +1) per lunghi periodi è deleterio e pernicioso oltre ogni dire.
La conclusione è che non esistono formule magiche ne situazioni ripetibili in assoluto, ognuno deve sperimentare quale sia la migliore soluzione per le sue piante nel contesto in cui vive e sulla base dell'esperiensa che necessariamente dovrà  farsi ( sapeste quante piante ho ammazzato io...), i luoghi comuni non aiutano se non nell' indirizzare i comportamenti di base...e poi guardatele le piante, spesso osservandole capiamo più che con cento manuali che cosa fare !!

PS per Dante
Prova a mettere una castagna non trattata nella torba umida(con una scodella di sabbia sempre bagnata sotto o intorno), con una bottiglia del latte tagliata a mò di coperchio e vedrai che bella piantina ti viene fuori!!
Vale lo stesso per i ciclamini di bosco......mi sa che abbiamo fatto le stesse cose.....
ciao a tutti
Ultima modifica di cresta il 27/02/2007, 1:20, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda cresta » 27/02/2007, 0:58

...mi sono dimenticato di aggiungere che ho provato anche ad tirar su le piante in idrocultura con risultati discutibili e contrastanti, però conosco un tizio in germania che lo fà  da anni con successo....
Non ho ancora provato ad allevare le piante nel gel come fanno in olanda perchè non so dove reperirlo, se quache socio ha indicazioni in proposito, sono benvenute......
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Messaggioda dnts » 27/02/2007, 22:01

ciao cresta,
ogni tanto ci si risente!
Per lo stesso percorso, io credo tu intenda, la gran quantità  di piante passate a miglior vita. :lol: :lol: :lol:
Sia, riguardo i ciclamini e le primule, ora di solito quasi ad ogni primavera me li vado a vedere in una piccolo rimasuglio di bosco che è a un paio di km da casa.
Passo così un po' di tempo immerso in quel po' di verde al naturale e selvaggio che è rimasto.
In Autunno invece di solito vado a compare castagne alle pendici degli appennini, qui da me ti fanno entrare nei boschi, ne raccogli poi passi dal proprietario e le paghi, ti assicuro che però ne vale la pena, l'essere in compagnia di quei castagni di certo secolari.
Riguardo le succulente, andando avanti cerco sempre più di viverle come un piacevole passatempo, lasciando le alchimie, la ricerca del raro o le mie personali sfide sempre più indietro.
Se si hanno occhi per guardare ......... anche un Setichinopsis ha ed è meraviglioso.

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Messaggioda psc » 02/03/2007, 15:23

cresta ha scritto:Non ho ancora provato ad allevare le piante nel gel come fanno in olanda perchè non so dove reperirlo, se quache socio ha indicazioni in proposito, sono benvenute......


se ho capito di quale gel stai parlando (quello da mettere nei vasi per il rilascio dell'acqua e che si vede in giro anche colorato nei vasi di vetro) lo trovi quasi dappertutto: negozi di bricolage, ferramente, vivai ecc...

quasi quasi ora che l'hai detto faccio anch'io una prova con qualche semi di tricho che ho in eccesso!

ciao
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Messaggioda cresta » 08/03/2007, 21:54

ho capito di quale gel stai parlando (quello da mettere nei vasi per il rilascio dell'acqua e che si vede in giro anche colorato nei vasi di vetro) lo trovi quasi dappertutto: negozi di bricolage, ferramente, vivai ecc...


non è di quel gel che stò parlando ma di quello che viene usato per la semina in vitro o la propagazione dal meristema ( è una gelatina incolore che a volte si trova in commercio in bottiglie sterili ermeticamente chiuse con spesso delle piantule propagate, è il sistema di propagazione di quasi tutte la piante difficili,tipo orchidee,astrophitum giapponesi, etc), non ho idea di chi lo produca...ho chiesto all'università  ma mi hanno risposto picche!
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Messaggioda psc » 09/03/2007, 10:07

cresta ha scritto:quello che viene usato per la semina in vitro


ma quello non dovrebbe essere agar? e' un gelatificante naturale derivato da alcune alghe. in america lo vendevano anche in alcuni negozi di alimentari, qui in italia non so dove trovarlo (su ebay?)

ciao
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Messaggioda fulvio63 » 22/04/2007, 19:43

Io l'ho trovato in farmacia.
Non saprei come fare per mantenere la sterilita`, la gelatina e` sterilizzata dalla bollitura necessaria alla preparazione, il contenitore si puo` sterilizzare con acqua bollente, ma la piantina? I batteri che si porta dietro come si comporteranno nella gelatina?
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Re: Appunti di coltivazione( corretto)

Messaggioda ceresola » 03/05/2008, 20:17

scusate se intervengo
per le precipitazioni stagionali nei luoghi di provenienza delle nostre piante ,questo non ha valore nei nostri climi in quanto piante nate in vivaio,certamente adattate con il tempo e a varie generazioni
si puo'in linea di massima avvicinarsi ,ma mai uguagliare le caratteristiche del clima originario-
ogni appassionato deve attentamente osservare le sue piante e con l'esperienza e il tempo (mai avere fretta)capire quando innaffiare
Per le piante cilene tutto e' diverso =pochissima acqua, piuttosto nebulizzazioni
con rispetto
ciao :)
acer
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Re: Appunti di coltivazione( corretto)

Messaggioda strelitzia » 02/10/2009, 9:12

sapete se si può coltivare anche nel guar??
è comunque un gelificante naturale (leguminosa)!magari si potesse, ne ho a quintali!!!!
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Re: Appunti di coltivazione( corretto)

Messaggioda Agatha » 03/01/2012, 21:39

Tre pagine molto interessanti, alcune in particolar modo!
Pagine che ogni neofita, quale io sono, dovrebbe leggere all'inizio di questo tortuoso cammino.

Grazie... :)
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