Appunti di coltivazione( corretto)

Discussione su rinvasi, terricci, innaffiature etc...

Appunti di coltivazione( corretto)

Messaggioda dnts » 24/06/2006, 18:22

Ciao a tutti,
tra le mie idee iniziali di uso del forum, vi era una sezione che raccogliesse delle nozioni di base, inizio io, ma spero che altri aggiungendo esperienze personali, completino questo ”˜ manuale d'uso'.
Parlerò dei cacti, coltivo quelli provenienti dal nord America.
Poi, per quel che riguarda altri generi della famiglia delle cactaceae mi astengo, come mi astengo dal dare consigli riguardo magari altre famiglie succulente, è ormai passato troppo tempo da quanto mi dedicavo a coltivarle.
In definitiva, coltivare cacti non è così difficile, spesso le principali cause di morte di queste piante sono da ascriversi o ad eccessiva acqua o nel caso si coltivino piante dei climi caldi, al freddo invernale.
Spesso uno dei consigli che viene dato a chi si avvicina a questo “mondo”, è di non eccedere con il materiale organico nei terricciati, questo perché, oltre che causare una crescita abnorme delle piante, trattenendo maggiormente l'umidità , richiederebbe poi un controllo sulle irrigazioni, cosa che specie per i neofiti è di difficile attuazione, almeno così era per me agli inizi, avevo le mani che mi prudevano e mi sembrava che negando loro l'acqua, fossi causa di sofferenza.
Se volete, potete anche verificare di come un cactus, possa sopravvivere anche qualche anno in mancanza di acqua,vi basta prendere una pianta di almeno 5-6 cm di diametro e provare, sono certo che essa non morirà .
In passato, ne ho avute diverse che, perse le radici, sono vissute per ben due anni in queste condizioni, disidratate all'inverosimile e quando poi io ormai non avevo più nessuna speranza, hanno radicato.
Vorrei aggiungere una piccola grande nota, abituatevi ad osservare le vostre piante, non tutte ad esempio vegetano nello stesso modo, vi sono di quelle che richiederebbero acqua già  prima dell'inizio della primavera, altre che pur irrigandole , non vegetano e lo fanno solo quando, condizioni quali temperatura o luce o ......( questo non so dirlo) sono a loro congeniali.
Io per evitare problemi, ormai dò acqua solo ai primi di Aprile, ho tra l'altro notato che questo non influisce minimamente sulla fioritura, quelle piante che lo fanno precocemente, fioriscono anche in totale mancanza di irrigazioni.
Vi era un messaggio dove si parlava di estivazione, io ho una personalissima idea intorno a questo argomento, la natura fa' sempre un calcolo di costi e benefici, per cui molte delle nostre piante, in presenza di sporadiche precipitazioni estive ed un alta insolazione, hanno dovuto adottare questo stratagemma pur di sopravvivere, fermare le funzioni vitali, in quanto l'acqua persa attraverso la traspirazione, sarebbe per certo stata maggiore di quella assorbita, questo perché l'evaporazione, ha quasi un andamento esponenziale rispetto all'innalzamento delle temperature.
Diciamo che se a 10° C, la pianta per un valore di 1, a 20°C la perdita di liquidi non sarà  di 2 ma di molto superiore.
Vi è un altro fattore di una certa importanza, l'esposizione alla luce diretta del sole, mentre le piante adulte, di solito hanno una buona tolleranza a molte ore di sole, (io ne dispongo anche di sedici al giorno in estate) ve ne altre che da giovani, mal lo sopportano e di quelle che mal lo sopportano per tutto l'arco della loro vita.
Riporto le condizioni della mia terrazza, dove io coltivo le mie piante, esposizione sud-sud est per un lato, sud- sud ovest per l'altro, il muro della soffitta mi copre l'esposizione nord, in estate ho registrato all'ombra anche 52°C.
Ho riportato quanto sopra, per far capire che il mio ombreggiato, potrebbe essere il massimo di sole che altri possono offrire alle loro piante e che in fondo vi possono essere sostanziali differenze tra i miei modi di coltivazione e quelli di altri.
Esagerando, mi posso anche permettere per molte piante, di fare delle irrigazioni settimanali, dopo pochi giorni, nei vasi più piccoli, l'elevata evaporazione ha di certo asciugato il terreno.

Non so se mai avete per prova tirato fuori le vostre piante in vegetazione,
noi pensiamo che tutte godano delle stesse condizioni ma questo è errato, anche nei luoghi di coltivazione di cui noi disponiamo, vi sono diversi microclimi che possono variare anche di molto , le condizioni a cui sono esposte le nostre piante, sia riguardo le temperature che l'evaporazione del terreno, per cui a parità  di dimensioni, la terra di alcuni vasi può asciugare prima di altri
Ho notato che non dalle delle elevate temperature, è favorita l'evaporazione, ma dal movimento dell'aria, per cui il terreno delle piante più riparate dai venti, può impiegare anche diversi giorni in più per asciugare. Anche le temperature sono diverse nei nostri ricoveri, provate a spostare sia in inverno che in estate il termometro e ve ne renderete conto, inoltre il comportamento delle nostre piante alle o alte o basse temperature, non sono poi tanto legate alle minime o massime, ma alla durata di questi valori.
Faccio un esempio pratico, sono molti anni che lascio all'esterno un Agave attenuata e un Dracaena drago, fino a quest'inverno non avevano mai subito danni da freddo.
La particolarità  di quest'inverno, non è stato nei minimi valori, ho registrato anche i meno sette in altri anni, seppur per brevi periodi, ma nelle molte notti di poco al di sotto dello zero.
Voglio concludere, non vi sono maestri, solo le nostre piante ci possono insegnare cosa fare, dobbiamo osservarle e soprattutto riconoscere che la loro morte e solo espressione di metodi errati.
Un ultima cosa, le piante che io coltivo, in fondo non le ho scelte, oserei dire che sono loro che mi hanno scelto, in una sorta di selezione naturale praticamente ho quelle che riescono a sopportare me e la mia serretta e bancali non riscaldati.





Un immagine emblematica:Ariocarpus scaphirostris.
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Giovi, mettilo come annuncio e spero in altri partecipanti
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Messaggioda susip » 24/06/2006, 19:09

Complimenti, lettura interessante e buona iniziativa, spero partecipino in molti così persone come me, senza molta esperienza, possano carpire segreti per trattare al meglio le nostre piante soprattutto nel ciò che non si deve fare.
Grazie
Susi
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Messaggioda Moreno » 24/06/2006, 21:45

Quando parla l'esperienza l'interesse è sempre notevole.
Grazie, Moreno
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continua

Messaggioda dnts » 25/06/2006, 21:15

Stamattina mi sono svegliato molto presto e ne ho approfittato.

Sono andato a ritrovare i dati, vi erano riportati i valori di quanta acqua perde una pianta attraverso la traspirazione in base a tre valori diversi di temperatura misurata sul suo corpo, 40°C, 25°C e 10°C, bene vi è una differenza di vapore acqueo perso del 65% in meno, tra i 40°C e i 25°C e del 97% per temperature del corpo della pianta di 10°C, questo è uno dei principali motivi per cui le nostre piante dei climi aridi ”˜respirano', perdendo vapore, solo la notte ed anche la possibile causa della estivazione.
Sono cosciente di chiedervi troppo, anche io ho attraversato diverse fasi in questa mia passione, per cui magari ricercavo disperatamente una pianta vista in foto o da qualche mio amico, so che il mettersi in gioco attraverso la coltivazione può risultare affascinante, ma quante cose si perdono se ci si ferma solo sulla superficie delle cose.
Vi è chi è più in grado di me di comprendere e trovare risposte,il fiorire di una nostra pianta è un evento, ma in fondo è solo l'espressione sessuale di una vita.
Salgari scrisse i suoi libri pur mai essendosi mosso da Torino, bene, immaginiamoci le nostre passeggiate nel deserto anche attraverso gli occhi di altri.
So che un neofita si aspetta delle descrizioni pratiche sui metodi di coltivazione, sono sempre restio a darne, in quanto i miei metodi sono estremamente variabili, diciamo che cerco anno per anno di adattarmi alle nuove esperienze e nuove osservazioni.
Parlando del mio attuale terriccio di coltivazione, posso comunque dirvi che uso per un 90% di inerte e un 10-15% di terriccio universale, calcolato in volume.
L'inerte per quel che mi riguarda lo suddivido in due categorie , quello che come il lapillo, pomice o pozzolana mostrando porosità  trattengono maggiorente acqua e aria , contro quello compatto quale graniglie di quarzo o silice o altro.
I pregi di un materiale poroso risiede in un maggior apporto nel tempo, di umidità  e una maggiore aerazione, utile contro lo sviluppo delle malattie fungine.
Spesso mi sono riproposto di fare una prova di coltivazione in mezzo a palline di vetro, sono sicuro che la sua funzione l'assolverebbe egregiamente, se poi questo vetro mostrerebbe delle porosità , esso, a mio parere, equivarrebbe al miracoloso lapillo & Co.
Quando dare acqua?
Questa è una delle altre domande che si pone a chi si accinge alla coltivazione delle succulente.
Vi assicuro che fino all'anno passato non avevo mai contato quante volte provvedevo ad irrigare le mie piante, ma il massimo sono dieci volte l'anno e non per tutte le piante mantengo la stessa frequenza.
Spesso leggo di irrigazioni settimanali o addirittura infrasettimanali, faccio solo una piccola considerazione.
Iniziando ad irrigare da Aprile fino a Settembre settimanalmente o quasi, si possono calcolare 24 irrigazioni in un anno e il doppio nel caso di irrigazioni infrasettimanali.
Un piccolo calcolo statistico!
doppio o il quadruplo.
A parte gli oidii, tutti gli altri funghi hanno bisogno di alte percentuali di umidità  o del terreno o sulle piante.
Allora non chiedete ad altri cosa fare per curare le vostre piante, di fronte a certe frequenze non vi è fungicida che tenga.
Non tutte le piante che coltiviamo sono uguali, quanto vi ho detto, se applicato ad esempio al genere Notocactus, ai Melocactus o a delle epifite, non andrebbe bene, il terriccio risulterebbe troppo magro e le irrigazioni tactus o a date, epifite, dopo qualche anno morirebbero di stenti.
Questo vi porta a immaginare che io non coltivo Melocactus, non è proprio la verità , ne ho seminati e alcune specie che si sono adattate o magari solamente riescono a viprio la veste mie condizioni, la mia sola accortezza, il dare loro un terricciato più ricco.

Forse continua ..............
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Messaggioda angelo » 25/06/2006, 22:25

ciao Dante e grazie dei consigli,anche io sto iniziando a capire quando innaffiare e quanto no,cercando anche a quali piante dare piu' acqua e quali meno.
una cosa è certa con l'esperienza e qualche errore a volte mortale per le nostre amate piantine ( e a me è già  capitato :( ) pian piano si arriverà  ad avere un controllo maggiore sulle esigenze dei nostri cactus :)
cmq continua si questa strada molto utile a noi "novizi" :)
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Messaggioda luigipvt » 26/06/2006, 7:40

Dante,
continua :P
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Messaggioda maurodani » 26/06/2006, 12:15

ciao, grazie Dante.....vorrei rovinare unpò e scrivere due righe anche io...al giorno d'oggi ho accumulato sufficienti errori personali da trovare il coraggio di dirli, e di fronte a regole generali di coltivazione sono giunto a concludere che tenuto conto di ogni singola situazione di coltivazione , nord sud , mare o città  clima ,le variabili sono troppo importanti , quindi tuttte le cose che ho imparato , o credo di aver..., partono da questo balconcino con la sua esposizione particolare, a volte vantaggiosa per la crescita di cactacee, parlo di ciò, altre piante ho difficoltà , vuoi per il clima invernale che è il vero selezionatore delle mie preferite. Ho un'insieme di 200 o trecento specie, e nell'arco di questi anni ho avuto a che farecon altrettante che ora non ho più, perse ,regalate e quant'altro. Ho iniziato subito ad interessarmi anche di piante cosidette lente o difficili,e ho sperimentato come tutti una quantità  di composte sufficienti per criticare me e peggio gli altri, tanto che non mi troverei con composte di alcuni vivaisti, terreno drenato da lave e pomice in percentuale variabile, uso sia vasi in cotto, quelli che avevo da prima e in plastica quelli che in progressione aumentano...ma non mi trovo male nemmeno col cotto, forse anche questi ultimi fanno calore nell'inverno quasi siberiano a cui spingo la maggior parte delle mie piante, in tali condizioni l'uscita dall'inverno è particolarmente importante, sono talmente disidratate che devo stare attento alle innafffiature, se vedete foto in habitat ecco come sono alcune mie piante, quelle che ci riescono si rintanano sotto terra se potessero, ho lasciato alcune williams più riparate e altre al gelo,quelle fuori sono rasente al terreno, quelle dentro sono ancora rotonde alla fine dell'inverno, in più devo aspettarmi che se la prima annaffiature sono troppo abbondanti le piante si spaccano , mi è succeso con una talea: Le temperature minime tardano sempre di più ad alzarsi in primavera, e questo il vero problema del riavvio di stagione, quindi nebulizzo ad inizio primavera per evitare che qualche ragnetto ne approfitti della lunga siccità  e comincio ad innafiare ad aprile, ma solo a maggio riesco a rigonfiare le piante........Al giorno d'oggi però sono diventato un avaro di acque e nemmeno le più facili hanno da me attenzione se non dopo una settimana, le messicane di più, le difficili e gli ario sono ancora sui fatidici 20 giorni, le copiapoe le dimentico.......in questa maniera non ho grandi perdite solo qualcuna e a un rigoglioso srtombocactus disciformis annovero la perdita di una seppur facile frailea asteroides bagnata abbondantemente e colpita da fungo.......non intervengo quasi mai nella sezione malattie perchè ho solo un tipo di funghicida e uso obbligatoriamente un anticocciniglia due volte l'anno e un acaricida a primavera, e qualche volta riornano in sestate su qualche pianta ancora adesso: Non rinvaso spesso e perciò mi faccio aiutare da un buon concime liquido che uso poche volte in un anno, ma la cosa che più mi meraviglia ogni volta che svaso completamente una pianta è le tante varietà  di radici che in ogni specie si riscontrano, vi sono radici carnose in lobivie o anche normali,in questi giorni ho svasato un echinocereus pulcheellus W. e la radice era grossa come l'intera pianta e profonda etc. questo vuol dire che anche dentro ilterreno vi sono cose viventi molto diverse tra loro....................ciao scusate Mauro
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Messaggioda luigipvt » 26/06/2006, 16:44

E' bellissimo leggervi. :D
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Messaggioda Enrico N. » 26/06/2006, 17:37

ma perchè non pubblicate questi scritti in Collage?
così l'esperienza che trapela dalle vostre parole può giungere anche a chi non frequenta il forum.

Dante, Mauro, leggendovi ho 'risentito' le stesse emozioni di quando ho letto il libro del prof. Lodi :cry:
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Messaggioda A.M » 26/06/2006, 22:09

ciao Dante
fai in modo di salvare queste tue parole...
solo un ringraziamento per ciò che resta impagabile...
:)
Grazie
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Messaggioda JoeBlack » 26/06/2006, 22:10

Grazie Dante e Mauro, per me, che sono alle prime armi, è stato un piacere leggervi! :clap2:

ciao
Stefano
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Messaggioda maurodani » 27/06/2006, 10:51

Guardate questa differenza nelle precipitazioni tra miriostigma e coahuilense
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Messaggioda luigipvt » 27/06/2006, 10:53

Chi si trova a Viesca e chi a Cerritos? :roll:
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Messaggioda maurodani » 27/06/2006, 12:26

ciao luigi, Viesca è Coahuilense , cerritos è in san LUis de Potosi ,miriostigma, naturalmente hanno tabelle messicane riscontrate nell'arco di trenta anni, le tendenze sono quelle, andrebbe affiiancata allle temperature, io mi sono scaricato anche quelle di altre città  del messico, per gli ornatum, asterias e capricorne, la mia era una prova di copia incolla poi se non si vuole intasare con materiale esterno invito a guardare nel sito di provenienza, oppure a continuare la discussione....
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Messaggioda luigipvt » 27/06/2006, 13:34

maurodani ha scritto:ciao luigi, Viesca è Coahuilense , cerritos è in san LUis de Potosi ,miriostigma, naturalmente hanno tabelle messicane riscontrate nell'arco di trenta anni, le tendenze sono quelle, andrebbe affiiancata allle temperature, io mi sono scaricato anche quelle di altre città  del messico, per gli ornatum, asterias e capricorne, la mia era una prova di copia incolla poi se non si vuole intasare con materiale esterno invito a guardare nel sito di provenienza, oppure a continuare la discussione....


a me Mauro interessa molto l'aspetto climatologico degli habitat delle nostre piante.
Questo perchè sono un grande appassionato di meteo-climatologia.
Io sono in contatto con uno dei piu' grandi studiosi (amatoriali ma dalle conoscenze professionali) di climatologia mondiale.
Se si puo' continuare questo discorso potremmo fare qualcosa di carino.... :roll: :wink:
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Messaggioda maurodani » 27/06/2006, 17:34

ciao, sono veramente interessato a questi aspetti delle ricerche, non avendo molto tempo, in fondo è il mio passatempo preferito questo delle cactee e amici.Di pianta in pianta acquistate o seminate, ma principalmente delle messicane di altopiano per dirla a larghe linee, mi sono guardato qualche mappa , foto in habitat, etc. e qualche valle e qualche sierra , qualche cittadina mi sono quasi vicine :lol: , questo da principiante, il discorso poi si intreccia con le esperinze molto più vaste di Dante che con il suo puntare l'obbiettivo sui numeri di campo si è fatto un quadro delle popolazioni effettive sul campo.......pensa in questa micro follia questo inverno e l'altro mi sono guardato le temperature messicane dal sito Weather etc. questo per sostegno morale alle mie piante al GELO....ciao Mauro
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Messaggioda dnts » 27/06/2006, 19:50

Ciao,
è vero il discorso dei climi risulta interessante, per me tra l'altro risulterebbe anche interessante conoscere, magari sommariamente quali influenze possano avere avuto le ultime glaciazioni sulle nostre piante.
Tutte quelle piante che ora 'abitano' in nord dgli USA e i suoi altipiani, lo hanno di certo riconolizzato a posteriori.
Sai dirmi qualcosa riguardo le glaciazioni Luigi. :wink:
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Messaggioda luigipvt » 28/06/2006, 8:53

dnts ha scritto:Ciao,
è vero il discorso dei climi risulta interessante, per me tra l'altro risulterebbe anche interessante conoscere, magari sommariamente quali influenze possano avere avuto le ultime glaciazioni sulle nostre piante.
Tutte quelle piante che ora 'abitano' in nord dgli USA e i suoi altipiani, lo hanno di certo riconolizzato a posteriori.
Sai dirmi qualcosa riguardo le glaciazioni Luigi. :wink:


ah no, mi chiedi troppo.
Io personalmente non conosco ancora a sufficienza il timing evolutivo delle cactacee, e conosco poco gli effetti delle glaciazioni sul Nuovo Continente.
Quello che mi piacerebbe fare con te, Mauro e con il mio amico esperto di climatologia è magari riuscire a fare delle schede climatiche dell'habitat per ogni singola specie partendo dalle cactae.
Se la cosa vi interessa,dato che voi conoscete molto gli areali delle varie specie. :wink:
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Messaggioda maurodani » 28/06/2006, 12:17

ciao, calma,mi spiego, è più organizzato uno sguarda per città  o aerea più o meno circoscritta. Ad esempio se poni al centro San Louis de Potosi, Stato diciamo strategico, confinante con etc. e se dai uno sguardo ai siti sugli astrophitum, thelocactus , mammilarie mi sono reso conto che vi sono piante molto endemiche , epiante con un vasto areale, il miriostigma lo trovi anche in Stati adiacenti, il thelocactus bicolor con le sue varianti ancora più vasto, gli ariocarpus cominciano in Texas e finiscono in Queretaro, ma L'ariocarpus fissuratus Hintonii, lo si ritrova solo nella città  di Mateuala a nord nello Stato di San luis de Potosi( questo è anche il nome della sua capitale), a sua volta nei dintorni di Matheuala, vi è una miriade di specie, che ne so turbinicarpus, astrophitum, gimnocactus. insomma da buon meteorologo mi avrai capito........
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Messaggioda luigipvt » 29/06/2006, 8:04

maurodani ha scritto:ciao, calma,mi spiego, è più organizzato uno sguarda per città  o aerea più o meno circoscritta. Ad esempio se poni al centro San Louis de Potosi, Stato diciamo strategico, confinante con etc. e se dai uno sguardo ai siti sugli astrophitum, thelocactus , mammilarie mi sono reso conto che vi sono piante molto endemiche , epiante con un vasto areale, il miriostigma lo trovi anche in Stati adiacenti, il thelocactus bicolor con le sue varianti ancora più vasto, gli ariocarpus cominciano in Texas e finiscono in Queretaro, ma L'ariocarpus fissuratus Hintonii, lo si ritrova solo nella città  di Mateuala a nord nello Stato di San luis de Potosi( questo è anche il nome della sua capitale), a sua volta nei dintorni di Matheuala, vi è una miriade di specie, che ne so turbinicarpus, astrophitum, gimnocactus. insomma da buon meteorologo mi avrai capito........


E' chiaro il tuo discorso :wink:
Ma credo che cio' ci sia di aiuto e non di intoppo e mi spiego.
A noi cosa interessa alla fine?
Credo che ci interessino le seguenti cose:
a) conoscere le temperature massime , minime e le medie (magari di ogni decade del mese) con le medie di riferimento e le relative deviazione standard di una determinata zona
b) conoscere le precipitazioni medie annuali e i massimi e i minimi registrati nell'arco di un decennio di quella zona
c) conoscere quali piante sono presenti in quella zona
d) conoscere in che percentuale (piu' o meno) è presente quella specie rispetto a tutti gli areali nella quale è presente.

Faccio un esempio (assurdo perchè non conosco gli areali) , supponiamo che la popolazione di Astro capricornae sia presente a Saltillo (mi pare stia a ridosso della Sierra Madre occidentale) con una percentuale del 10% rispetto al totale e che Saltillo ha una media pluviometrica annua di 400mm di pioggia e che il 90% dei capricornae viva a Leon con una media pluviometrica annua di 600 mm (per semplicità  esemplificativa supponiamo che le due zone abbiano le medesime medie termiche,di giornate di sole ecc.) noi abbiamo già  un'informazione di coltivazione molto utile.

Il problema che mi si pone è proprio quello del punto d) e del quale siete voi che conoscete gli areali che dovreste dirmi se è possibile sapere (chiarmente a grandi linee) la percentuale presente sul totale di una certa specie.

Lo studio dovrebbe partite dalla climatologia magari partendo da un solo stato nazionale (messico) o da uno stato federale o al massimo due degli USa , suddividendolo climatologicamente in piu' zone......
Ditemi se cio' ,secondo voi è fattibile..... :wink:
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Messaggioda maurodani » 29/06/2006, 10:09

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Messaggioda luigipvt » 29/06/2006, 10:31

Per mera curiosità .
Ieri San Luis de Potosi' ha avuto una massima di 27°C una minima di 13°C .
negli ultimi 7 giorni la temperatura massima non ha mai superato i 30°C e la minima piu' bassa è stata di 11°C.
Insomma un po' come Milano o Roma :roll: :lol:
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Messaggioda maurodani » 29/06/2006, 10:52

ciao, devi vedere quest'inverno, vi erano notti sotto zero e diurne temperate, la piana nelle valli parte dai 1000 metri dai paesi di Rio Verde, e si eleva con colli sui 1550, ma intorno la capitale di San louis le sierre si elevano sui 2000 e passa.....penso che le estivazioni delle piante avvenga più a nord nelle desertiche piane assolate, in questo Stato mi sa chi in questa stagione se la godano meglio che qui in mezzo a quest'afa,,,,
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Messaggioda luigipvt » 29/06/2006, 10:59

maurodani ha scritto:ciao, devi vedere quest'inverno, vi erano notti sotto zero e diurne temperate, la piana nelle valli parte dai 1000 metri dai paesi di Rio Verde, e si eleva con colli sui 1550, ma intorno la capitale di San louis le sierre si elevano sui 2000 e passa.....penso che le estivazioni delle piante avvenga più a nord nelle desertiche piane assolate, in questo Stato mi sa chi in questa stagione se la godano meglio che qui in mezzo a quest'afa,,,,

c'è da dire che quando li' pero' le masse d'aria favonizzano a causa della cordigliera occidentale (piu' che della orientale) non è infrequente vedere temp. prossime ai 35°C (a 1000 e passa metri!!).
Pero' l'aria favonica è secca :wink:
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Messaggioda apollo » 29/06/2006, 13:26

dants...io in estate bagn sempre circa una volta alla settimana, da metà  maggio fino a fine luglio..e non ho mai avuto problemi anzi..l'anno scorso che le bagnavo con minor frequenza..molte si sono rovinate, come le aloe varie che davano segni di secchezza sulle punte..per cui..non so da cosa dipenda. Io non ho mai perso piante per la troppa acqua, le bagno bene, lascio asciugare..e stanno mebe direi, fioriscono abbastanza...ciao!!
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