Ciao a tutti,
tra le mie idee iniziali di uso del forum, vi era una sezione che raccogliesse delle nozioni di base, inizio io, ma spero che altri aggiungendo esperienze personali, completino questo ”˜ manuale d'uso'.
Parlerò dei cacti, coltivo quelli provenienti dal nord America.
Poi, per quel che riguarda altri generi della famiglia delle cactaceae mi astengo, come mi astengo dal dare consigli riguardo magari altre famiglie succulente, è ormai passato troppo tempo da quanto mi dedicavo a coltivarle.
In definitiva, coltivare cacti non è così difficile, spesso le principali cause di morte di queste piante sono da ascriversi o ad eccessiva acqua o nel caso si coltivino piante dei climi caldi, al freddo invernale.
Spesso uno dei consigli che viene dato a chi si avvicina a questo “mondo”, è di non eccedere con il materiale organico nei terricciati, questo perché, oltre che causare una crescita abnorme delle piante, trattenendo maggiormente l'umidità , richiederebbe poi un controllo sulle irrigazioni, cosa che specie per i neofiti è di difficile attuazione, almeno così era per me agli inizi, avevo le mani che mi prudevano e mi sembrava che negando loro l'acqua, fossi causa di sofferenza.
Se volete, potete anche verificare di come un cactus, possa sopravvivere anche qualche anno in mancanza di acqua,vi basta prendere una pianta di almeno 5-6 cm di diametro e provare, sono certo che essa non morirà .
In passato, ne ho avute diverse che, perse le radici, sono vissute per ben due anni in queste condizioni, disidratate all'inverosimile e quando poi io ormai non avevo più nessuna speranza, hanno radicato.
Vorrei aggiungere una piccola grande nota, abituatevi ad osservare le vostre piante, non tutte ad esempio vegetano nello stesso modo, vi sono di quelle che richiederebbero acqua già prima dell'inizio della primavera, altre che pur irrigandole , non vegetano e lo fanno solo quando, condizioni quali temperatura o luce o ......( questo non so dirlo) sono a loro congeniali.
Io per evitare problemi, ormai dò acqua solo ai primi di Aprile, ho tra l'altro notato che questo non influisce minimamente sulla fioritura, quelle piante che lo fanno precocemente, fioriscono anche in totale mancanza di irrigazioni.
Vi era un messaggio dove si parlava di estivazione, io ho una personalissima idea intorno a questo argomento, la natura fa' sempre un calcolo di costi e benefici, per cui molte delle nostre piante, in presenza di sporadiche precipitazioni estive ed un alta insolazione, hanno dovuto adottare questo stratagemma pur di sopravvivere, fermare le funzioni vitali, in quanto l'acqua persa attraverso la traspirazione, sarebbe per certo stata maggiore di quella assorbita, questo perché l'evaporazione, ha quasi un andamento esponenziale rispetto all'innalzamento delle temperature.
Diciamo che se a 10° C, la pianta per un valore di 1, a 20°C la perdita di liquidi non sarà di 2 ma di molto superiore.
Vi è un altro fattore di una certa importanza, l'esposizione alla luce diretta del sole, mentre le piante adulte, di solito hanno una buona tolleranza a molte ore di sole, (io ne dispongo anche di sedici al giorno in estate) ve ne altre che da giovani, mal lo sopportano e di quelle che mal lo sopportano per tutto l'arco della loro vita.
Riporto le condizioni della mia terrazza, dove io coltivo le mie piante, esposizione sud-sud est per un lato, sud- sud ovest per l'altro, il muro della soffitta mi copre l'esposizione nord, in estate ho registrato all'ombra anche 52°C.
Ho riportato quanto sopra, per far capire che il mio ombreggiato, potrebbe essere il massimo di sole che altri possono offrire alle loro piante e che in fondo vi possono essere sostanziali differenze tra i miei modi di coltivazione e quelli di altri.
Esagerando, mi posso anche permettere per molte piante, di fare delle irrigazioni settimanali, dopo pochi giorni, nei vasi più piccoli, l'elevata evaporazione ha di certo asciugato il terreno.
Non so se mai avete per prova tirato fuori le vostre piante in vegetazione,
noi pensiamo che tutte godano delle stesse condizioni ma questo è errato, anche nei luoghi di coltivazione di cui noi disponiamo, vi sono diversi microclimi che possono variare anche di molto , le condizioni a cui sono esposte le nostre piante, sia riguardo le temperature che l'evaporazione del terreno, per cui a parità di dimensioni, la terra di alcuni vasi può asciugare prima di altri
Ho notato che non dalle delle elevate temperature, è favorita l'evaporazione, ma dal movimento dell'aria, per cui il terreno delle piante più riparate dai venti, può impiegare anche diversi giorni in più per asciugare. Anche le temperature sono diverse nei nostri ricoveri, provate a spostare sia in inverno che in estate il termometro e ve ne renderete conto, inoltre il comportamento delle nostre piante alle o alte o basse temperature, non sono poi tanto legate alle minime o massime, ma alla durata di questi valori.
Faccio un esempio pratico, sono molti anni che lascio all'esterno un Agave attenuata e un Dracaena drago, fino a quest'inverno non avevano mai subito danni da freddo.
La particolarità di quest'inverno, non è stato nei minimi valori, ho registrato anche i meno sette in altri anni, seppur per brevi periodi, ma nelle molte notti di poco al di sotto dello zero.
Voglio concludere, non vi sono maestri, solo le nostre piante ci possono insegnare cosa fare, dobbiamo osservarle e soprattutto riconoscere che la loro morte e solo espressione di metodi errati.
Un ultima cosa, le piante che io coltivo, in fondo non le ho scelte, oserei dire che sono loro che mi hanno scelto, in una sorta di selezione naturale praticamente ho quelle che riescono a sopportare me e la mia serretta e bancali non riscaldati.
Un immagine emblematica:Ariocarpus scaphirostris.
Giovi, mettilo come annuncio e spero in altri partecipanti