Sono stato più volte incoraggiato a leggere e poi anche a rileggere questo thread dall'autore del topic.
Ok, oggi ho trovato un po' di tempo per farlo di nuovo, e rigiro l'invito a Carlo a rileggere (ma cercando di capire, e non pensando solo a come può controbattere) gli interventi di tutti gli altri.
Colgo anche l'occasione per esprimere il mio pensiero "ad oggi" ("ad oggi" perché appellandomi alla mia ignoranza mi riservo di modificare le mie idee quando eventualmente dovessi essere un po' meno ignorante).
D'altronde chi si appassiona in qualche modo alla coltivazione delle piante succulente arriva prima o poi anche a farsele certe domande.
Ieri ho letto un interessante articolo intitolato "Il Carnevale della biodiversità - 4 - Alieni fra noi"
http://oryctesblog.blogspot.it/2011/06/ ... ita-4.html , e tutto mi è filato liscio fino a un certo punto, poi "il salto". Spesso è così,
premesse profondamente condivisibili servono a guidare fino a una tesi, e si è tanto più bravi quanto si riesce a confluire in essa "senza farsi accorgere" (ovvero puntando sul fatto che la condivisione delle premesse e la fluidità dello sviluppo facciano passare per buona la tesi anche senza l'apporto di motivazioni realmente convalidanti).
Nello specifico dell'articolo del link in realtà non vedo troppa malizia, comunque il salto è quello dell'indulgenza per l'uomo quando i danni che fa li contiene un po', per amor proprio decide di non vedere se stesso come una minaccia per l'ambiente ma come un'opportunità, perchè è capace di perseguire "la biodiversità agronomica e zootecnica" (almeno dal suo punto di vista). Ma come in ogni questione qualche "male" deve pur esserci, altrimenti si potrebbe essere accusati di superficialità. E qui vengono identificati come "male" ibridi commerciali, F1, OGM, ecc..
Ma stiamo cercando di marcare una linea di confine nel mezzo di una sfumatura, e quindi dobbiamo andarci cauti. E in particolare, se stiamo parlando di piante ornamentali che andranno ad arricchire qualche piccolo luogo, non possono valere le stesse considerazioni che possono farsi per piante coltivate in agricoltura che vanno a soppiantare altre piante su aree di proporzioni degne di nota (costituendo quindi parte non trascurabile della vegetazione totale).
Ognuno di noi è chiamato a farsi un'idea del presente e del passato per cercare di commettere meno errori, ma a mio avviso non bisogna cercare di convincere gli altri a giungere alle stesse proprie conclusioni, sono anzi convinto che solo un dialogo sincero e sereno possa portare gli altri e noi stessi a conclusioni magari anche migliori.
E tornano al forum, e in particolare a questo thread, le premesse condivisibili sono le piante prive di clorofilla che vivono solo innestate, e soprattutto le succulente deturpate da vernici e spilli o colle che fissano gli addobbi, ecc.. Il salto è quello alle cultivar "strane" con una tesi che non mi è nemmeno tanto chiara. Voglio dire, ci sono tanti passaggi che mi sembrano un po' "bui", prendiamo ad esempio le Echinopsis. Davvero si può pensare che tutta la varietà di fiori degli ibridi di Echinopsis derivi da semplici incroci tra Echinopsis? E in questo caso tutti i risultati deludenti delle ibridazioni avranno avuto una sorte diversa dai corrispettivi Astro? E una Echinopsis come la cv. HAKU-JO MARU che viene dal Giappone " e forse è una chimera perché non è un mostro al pari di un Astrostrano? e perché Carlo la coltiva e la mostra sul forum? e perché possiamo coltivarla tutti tanto che ci chiede come vanno i nostri Haku-jo? Il fatto che di questa pianta abbiano parlato Lodi e Rowley la "sdogana" e cancella in questo caso (ma attenzione! solo in questo!) il peccato originale?
viewtopic.php?f=10&t=32358&p=299542Ripeto che sono stato chiamato a leggere e rileggere questo thread, ora la mia risposta conferma che l'ho fatto
Giovanni.