LA SCELTA DEL VASO IDONEO PER LE NOSTRE PIANTE
Di Roberto Siniscalchi
Una delle domande più comuni che i neofiti rivolgono spesso é quale tipo di vaso sia migliore per la coltivazione delle piante succulente.
Dietro a questa in apparenza semplice domanda si celano diverse possibilità di risposta che alla fine ci farà comprendere che non esiste un vaso ideale, ma una soluzione che può essere adottata a seconda di vari fattori che andrò brevemente ad analizzare.
LEGGEREZZA - In questo primo confronto vince nettamente la plastica nei riguardi del coccio. Ma quando si coltivano piante di una certa dimensione come Agavi, Cereus, Echinocactus, Ferocactus e Caudiciformi se un vaso di plastica del diametro di 50 cm. ed oltre, potrà ancora essere spostato con una certa facilità per spostarne uno di pari dimensioni in coccio la faccenda può farsi molto impegnativa se non quasi impossibile. Il vaso di coccio però, proprio perché più pesante, offre più stabilità di quello di plastica ed anche in casi di forte vento è più difficile che cada.
Il peso ha la sua importanza anche nel caso di davanzali particolarmente lunghi e di fattura esile dove il solo peso tra 50 vasi in coccio o in plastica potrebbe richiedere un calcolo statico. (proprio recentemente ho visto staccarsi tutta la ringhiera di un balcone sotto il peso di troppi vasi).
ROBUSTEZZA - Entrambe i vasi hanno una loro durata che personalmente mi é difficile quantificare in tempo, quelli di plastica con il trascorrere degli anni "cristallizzano" é vanno piano piano a sgretolarsi, quelli di coccio a seconda del luogo possono coprirsi di depositi di calcare che comunque si possono eliminare con una spazzola ed acqua calda, mi sembra inutile ricordare che in caso di caduta accidentale ha quasi sempre la peggio il vaso di coccio mentre quello di plastica (se nuovo) é infrangibile.
ECONOMICITÀ - Qui posso solo fare riferimento ai valori / prezzi che riscontro nella mia regione, dove il costo di un vaso in coccio è nettamente superiore ad uno di plastica. Occorre ricordare che ci sono diverse qualità di coccio, alcune se bagnate e sottoposte a forti gelate si sfaldano in scaglie fino a polverizzarsi per cui fare attenzione durante l' acquisto soprattutto se abitate in regioni dal clima invernale particolarmente rigido, non ho mai riscontrato alcun problema con il freddo nei vasi di plastica.
UMIDITÀ - Un vaso di coccio offre diverse possibilità all' acqua in esso contenuta di evaporare, questa infatti può fuoriuscire dall' alto, dal basso ma anche attraverso le pareti porose permettendo al substrato di asciugarsi molto presto. Le pareti di un vaso di plastica invece non permettono nessuna evaporazione idrica mantenendo così l' umidità per più a lungo.
Un vaso che mantiene più a lungo l' umidità permetterà che la pianta possa essere annaffiata più raramente e quindi ci sarà un minor dilavamento degli elementi nutritivi dal terreno, al contrario un vaso che mantiene per meno tempo l' umidità al suo interno costringerà ad annaffiature più frequenti con successivo dilavamento del terreno che dovrà essere integrato con delle concimazioni. A riguardo vorrei anche precisare che un vaso di coccio proprio perché si asciuga prima é spesso adatto alla coltivazione di piante particolarmente sensibili ai ristagni idrici come Ariocarpus, Aztekium, Pelecyphora ecc.
Occorre fare particolare attenzione però nel caso si abbia annaffiato da poco ed il vaso sia sottoposto ad una forte insolazione delle sue pareti, in questo caso il vaso di coccio evaporando più velocemente preserverà l' apparato radicale da eventuali danni, mentre per esperienza personale la temperatura all' interno di uno in plastica può raggiungere valori preoccupanti fino alla totale lessatura delle radici con conseguente scottatura delle mani.
ESTETICA - Questo parametro é molto soggettivo, io preferisco un contenitore molto sobrio, essenziale che non appaia rispetto alla pianta quindi opto per la plastica, in genere i vasi di coccio sono più voluminosi e si tende a vedere una piccola pianta in un grande vaso, non valuto quei vasi da bonsai anch' essi in coccio e di alta valenza estetica perché pur di ottima qualità hanno spesso un prezzo di molto superiore alla pianta che alloggiano, ma lascio ad ognuno di decidere in merito in piena libertà.
FORMA - la forma del vaso riveste una grande importanza in relazione alla pianta che dovrà accogliere, occorre rivolgere un' attenzione particolare nei confronti di quelle piante denominate geofite, spesso si tratta di piccole piante con apparati radicali molto sviluppati, non dobbiamo lasciarci ingannare dalle piccole dimensioni che la pianta ha nella parte epigea (sopra il suolo), bensì documentarsi in merito alle sue esigenze e poi scegliere il contenitore più adatto.
In genere un vaso alto e profondo permette meglio alle radici di potersi sviluppare in modo "più naturale", pur rimanendo coscienti che non potremo mai eguagliare le condizioni che una pianta trova nel suo habitat.
COLORE - Oltre ad un indubbio fattore estetico il colore di un vaso svolge una particolare funzione anche sullo sviluppo della pianta. Se un vaso di colore nero in primavera può scaldare velocemente il substrato favorendo una più rapida ripresa vegetativa della pianta dopo il riposo invernale, lo stesso vaso in estate può causare gravi danni come già esposto al punto "umidità. Allora sono forse da consigliare vasi di colore bianco ? Niente affatto, perché questi permettono alla luce di passare al proprio interno favorendo la formazione di alghe sulle loro pareti, che entrerebbero in concorrenza con le radici della pianta. Come spesso avviene anche qui la soluzione ideale la troviamo nel mezzo, e cioè il vaso con il colore più indicato é quello color coccio, non troppo scuro ne troppo chiaro.
ADERENZA (suggerito da Tom) - Altra importante caratteristica che distingue i due materiali é che nei vasi di plastica le radici non hanno alcuna aderenza e nel caso di un rinvaso queste possono essere sfilate, dal vecchio vaso, senza alcun danno, mentre in quelli di coccio vista la natura porosa del materiale, le piccole e sensibili radici vi aderiscono con forza alla ricerca dell' umidità in essa contenuta e nel caso di un rinvaso non è possibile sfilare la pianta senza danneggiarle.
Questo a grandi linee, é quello che mi é venuto in mente a proposito di vasi, ma alla fine di questa elencazione di pro e contro non mi sentirei in grado di consigliare ne il coccio ne quello di plastica come "vaso ideale", personalmente faccio uso di entrambi, anche se per praticità e mie tecniche colturali prevale quello in plastica, di colore nero per piante piccole o talee e di color "terra / coccio" per quelle più anziane. Ed ora lascio a volentieri a voi la parola per critiche, commenti e suggerimenti, sperando di essere riuscito a fare un poco più di chiarezza.