escissione del tegumento
Inviato: 15/06/2008, 20:05
Ciao a tutti.
In vari interventi si è parlato della difficoltà di fare germinare semi con tegumento molto duro. Carta vetro, acido solforico, stratificazione in congelatore. Metto qui qualche foto del sistema che pratico molto spesso, in genere su semi che non sono germinati di Discocactus, che non sono duri ma costano cari, ma qui l'ho fatto su semi di Echinocactus horizonthalonius, una delle bestie dure da fare nascere. I semi che ho utilizzato erano stati trattati con stratificazione e poi messi in germinatoio per tre settimane, senza risultati apprezzabili. L'operazione è stata fatta con uno stereomicroscopio, a 10x. Sono semi molto grossi, e credo che con un po' di pratica ci si possa riuscire anche con una grossa e potente lente da tavolo. Comunque, su ebay sono in commercio stereomicroscopi amatoriali a prezzo estremamente ridotto, poche decine di euro, che vanno benissimo per questa operazione. Materiale occorrente: un foglio di carta da cucina, una custodia di CD, uno spillo. I semi devono assolutamente essere perfettamente idratati. Metto il foglio di carta da cucina sul coperchio della custodia del CD, al posto della copertina (o su qualsiasi altro substrato rigido, ovviamente), bagno bene con acqua e poi scolo. Metto i semi sul foglio di carta da cucina, eccolo:
con un dito tengo ben fermo il seme, e con l'altro comincio a premere con lo spillo sulla parte appuntita della testa del seme, vicino all'ilo, puntando in modo obliquo per spaccare il tegumento senza passare da parte a parte l'embrione. Ci va un minimo di pratica, ma alla fine si riesce senza problemi. Ecco che comincia a spuntare l'embrione.
A questo punto si continua a fare il medesimo lavoro, sempre cercando di rompere verso l'esterno in modo da liberare l'ilo. Ci va un minimo di pratica, ma alla fine si riesce abbastanza bene.
E' essenziale liberare completamente l'ilo, nella foto si vede ancora il tegumento sulla parte centrale. Se non si toglie questa parte, non avviene la germinazione. Così:
Una volta del tutto liberato l'ilo, si può poggiare l'embrione parzialmente coperto dal tegumento su un nuovo vasetto con substrato sterile. Nel caso di Echinocactus, che ha cotiledoni relativamente ben sviluppati e tegumento molto duro, è consigliabile eliminare completamente il tegumento. Infatti, al momento della germinazione la base, libera dal tegumento, si gonfia, mentre i cotiledoni restano strozzati dal tegumento che non si spacca. In alternativa, appena spunta la radichetta si può togliere dal vasetto ed eliminare il tegumento residuo. Non ci sono problemi, la radice è robusta e la plantula non patisce se si lavora con attenzione.
Dopo 2-3 giorni avviene la nascita delle plantule, che vediamo qui dopo una settimana dall'operazione.
E' quasi inevitabile che l'embrione subisca qualche leggero danno dall'operazione, ma se il danno non riguarda l'apice radicale o la gemma, e se è abbastanza ridotto, non comporta particolari problemi. Una volta ottenuta una buona manualità, si riesce ad effettuare l'escissione del tegumento senza produrre danni significativi all'embrione. E' molto facile vedere se l'embrione è vitale o no, se è vitale è solido, bianco-giallastro, con una buona consistenza. Se è molliccio, buttare via. E' morto e porta solo ad attacchi fungini. Di solito almeno l'80% degli embrioni così trattati nasce.
In vari interventi si è parlato della difficoltà di fare germinare semi con tegumento molto duro. Carta vetro, acido solforico, stratificazione in congelatore. Metto qui qualche foto del sistema che pratico molto spesso, in genere su semi che non sono germinati di Discocactus, che non sono duri ma costano cari, ma qui l'ho fatto su semi di Echinocactus horizonthalonius, una delle bestie dure da fare nascere. I semi che ho utilizzato erano stati trattati con stratificazione e poi messi in germinatoio per tre settimane, senza risultati apprezzabili. L'operazione è stata fatta con uno stereomicroscopio, a 10x. Sono semi molto grossi, e credo che con un po' di pratica ci si possa riuscire anche con una grossa e potente lente da tavolo. Comunque, su ebay sono in commercio stereomicroscopi amatoriali a prezzo estremamente ridotto, poche decine di euro, che vanno benissimo per questa operazione. Materiale occorrente: un foglio di carta da cucina, una custodia di CD, uno spillo. I semi devono assolutamente essere perfettamente idratati. Metto il foglio di carta da cucina sul coperchio della custodia del CD, al posto della copertina (o su qualsiasi altro substrato rigido, ovviamente), bagno bene con acqua e poi scolo. Metto i semi sul foglio di carta da cucina, eccolo:
con un dito tengo ben fermo il seme, e con l'altro comincio a premere con lo spillo sulla parte appuntita della testa del seme, vicino all'ilo, puntando in modo obliquo per spaccare il tegumento senza passare da parte a parte l'embrione. Ci va un minimo di pratica, ma alla fine si riesce senza problemi. Ecco che comincia a spuntare l'embrione.
A questo punto si continua a fare il medesimo lavoro, sempre cercando di rompere verso l'esterno in modo da liberare l'ilo. Ci va un minimo di pratica, ma alla fine si riesce abbastanza bene.
E' essenziale liberare completamente l'ilo, nella foto si vede ancora il tegumento sulla parte centrale. Se non si toglie questa parte, non avviene la germinazione. Così:
Una volta del tutto liberato l'ilo, si può poggiare l'embrione parzialmente coperto dal tegumento su un nuovo vasetto con substrato sterile. Nel caso di Echinocactus, che ha cotiledoni relativamente ben sviluppati e tegumento molto duro, è consigliabile eliminare completamente il tegumento. Infatti, al momento della germinazione la base, libera dal tegumento, si gonfia, mentre i cotiledoni restano strozzati dal tegumento che non si spacca. In alternativa, appena spunta la radichetta si può togliere dal vasetto ed eliminare il tegumento residuo. Non ci sono problemi, la radice è robusta e la plantula non patisce se si lavora con attenzione.
Dopo 2-3 giorni avviene la nascita delle plantule, che vediamo qui dopo una settimana dall'operazione.
E' quasi inevitabile che l'embrione subisca qualche leggero danno dall'operazione, ma se il danno non riguarda l'apice radicale o la gemma, e se è abbastanza ridotto, non comporta particolari problemi. Una volta ottenuta una buona manualità, si riesce ad effettuare l'escissione del tegumento senza produrre danni significativi all'embrione. E' molto facile vedere se l'embrione è vitale o no, se è vitale è solido, bianco-giallastro, con una buona consistenza. Se è molliccio, buttare via. E' morto e porta solo ad attacchi fungini. Di solito almeno l'80% degli embrioni così trattati nasce.