Apprendo che un italiano, sempre lo stesso, mi dicono, già distintosi, in almeno un paio di occasioni, per l'abilità con cui riesce ad estirpare, alla velocità della luce, quintali e quintali di piante (quando dico quintali, intendo proprio quintali), è di nuovo in Cile e di nuovo sta facendo razzia. Tralascio di dirvi cosa penso di una tale persona.
Lascio alla vostra immaginazione. Sappiate che è spinto dalla brama di denaro, non altro. Del resto quale appassionato farebbe una cosa del genere? Nessuno.
Giustamente, alcuni appassionati cileni hanno segnalato la cosa al Conaf e giustamente la stessa segnalazione arriverà alla CITES Europa e mi auguro che stavolta l'inqualificabile individuo venga finalmente, pesantemente punito. Io sarei per un centinaio di frustate in piazza per ogni pianta prelevata.
Intanto rammento che comprare piante prelevate in natura è, non solo una cosa da cretini, e sottolineo cretini, perchè quelle piante, se non moriranno, cresceranno in maniera stentata e saranno orribili, ma è un reato, ed è rendersi complici della distruzione delle popolazioni naturali.
Mariangela